Il mercato italiano propone attualmente vari tipi di pellets e la suddivisione tra pellets di qualità e altri tipi di pellets è determinata solamente dal possesso di una certificazione contenente un numero di registrazione che identifica il prodotto e il produttore.

Attualmente la certificazione più completa per il pellets è ENplus-A1 ed è rilasciata su autorizzazione dell’European Pellet Council (EPC).

L’ ente certificatore rilascia un certificato per ogni singolo stabilimento di cui controlla la produzione periodicamente e senza preavviso. Quindi se un produttore di pellets possiede più stabilimenti di produzione, deve avere un certificato per ogni stabilimento in cui sono riportati:
- nome e indirizzo completo della ditta produttrice;
- indirizzo completo dello stabilimento di produzione.

Al fine di ottenere la certificazione, la produzione del pellets deve rispettare delle caratteristiche e dei valori minimi e massimi imposti da EPC che riguardano:
- diametro, lunghezza, contenuto d’acqua, ceneri residue a 550°C, polveri ed altre caratteristiche tecniche, resa calorica reale e contenuto di zolfo, azoto e cloro;
- e l’aspetto più importante che è il controllo della quantità di metalli pesanti presenti nel pellets in quanto se vengono superati i limiti imposti, le emissioni in atmosfera dei fumi (provocati dalla combustione del pellets) diventano pericolose per la salute umana.

L’atmosfera che più interessa ad un possessore di stufa o caldaia a pellets è proprio quella all’esterno della propria abitazione perché è quella da cui attinge la maggior quantità d’aria che respira nel corso della sua vita.

Quindi solo un pellets certificato realmente e totalmente può essere considerato sicuro e non pericoloso per la salute umana, mentre un pellets non certificato o con una certificazione parziale o falsa potrebbe essere pericoloso.